Quando il nonno diventa un dottore che non fa paura
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Quando Nicole piange perché si è fatta male non riesco a guardarla. Mi prende una tenerezza incontrollabile che diventa quasi impotenza. Quando poi non sa spiegarti dove ha il bibi allora vado nel pallone. Quasi sempre piange per lo spavento, più che per il male e, allora, mi devo fare forza per tranquillizzarla. Non ero così ansioso quando la mia Rossella era piccola come lei; forse l'incoscienza degli anni verdi, Con Nicole è tutta un'altra cosa. Gli anni hanno portato rughe profonde sul mio viso e questo significa maggior consapevolezza. E poi per dirla tutta questo nostro mondo è diventato un covo di paure grazie a ciò che vediamo in tv, sui giornali, in internet e ci sentiamo tutti più spaventati. Ma il nonno dev'essere forte come una roccia, deve dare esempio di calma e serenità. Così me la prendo in braccio e faccio il pagliaccio, mentre i battiti del cuore rimbombano. -Trottolina, non è successo niente! Anch'io da piccolo sono rotolato giù per le scale-, ma lei continua a piangere. - Mi sono spaventato anch'io, ma poi è passato tutto - mentre mi tremano le gambe.
-Poi passa?- sussurra tra un singhiozzo e l'altro.
-Ma certo che passa! Pensa che avevo paura anche dei cerotti e delle punture, ma poi ho visto il mio papà che se le faceva da solo e mi è passata anche quella paura lì-
-Dov'è il tuo papà adesso?-
-Con tanti papà in cielo-
-E vola?-
-Sì vola, e controlla le aquile-
-Cosa sono le aquile?- e finalmente ha finito di piangere.
-Sono uccelli dalle grandi ali che vivono in cima alle montagne. Vuoi che giochiamo col dido?-
-Sì, tu fai le formine e io le metto a posto-
-Ok, passato il bibi?-
-Sì, andiamo a giocare-
Per fortuna è andato tutto bene, ma che paura!!!