I miei nonni
VICOSOPRANO > IL MIO VICO
Mio nonno Pasquale Pareti,detto "Zerun", anni 85
... di lui mi ricordo pochissimo: solo una sera, seduti insieme sulla panca fuori casa, a guardare la luna. Mi hanno sempre detto che fosse molto buono, un gran lavoratore e che una volta fu morso da una vipera, in Rutti, mentre stava portando a casa del fogliame. Fu Fido, il suo cane a dare l'allarme. Venne a casa da solo, trafelato e, a forza di abbaiare, convinse la gente a seguirlo. Trovarono il nonno in stato d'incoscienza, ma riuscirono a salvarlo. E' probabile che il rettile fosse tra le foglie secche contenute nella rete, dove peraltro potevano esserci anche dei ricci di castagna. Il nonno disse di aver sentito pungere e di essersi, istintivamente, succhiato il sangue. Per fortuna masticava tabacco, che gli fece da parziale antidoto contro il veleno. Raccontò che quando fu in cima di Rutti (proveniva dal casone) si sentì mancare le forze e svenne.
Nella foto sopra mia nonna Lina con nonna Maiun e mamma Bruna
Mia nonna "Maiun" era una "fedele cattolica praticante convinta". Non perdeva occasione per recitare il rosario ovunque fosse. In casa, la sera, suo figlio Angelo cercava di scappare sempre.
Era molto buona e generosa, ma se osavi mancare di rispetto alla Chiesa ...
Ricordo che una volta, da piccolo, quando è facile imitare il linguaggio degli adulti, mi scappò una mezza bestemmia.
Le scatenai un'ira funesta! Mi tirò una zeppa di legno che se mi avesse centrato, non sarei qui a scrivere ... Di lei conservo immagini nitide: le sue gonne nere lunghe, la puta, il burro ed il formaggio fatti in casa, "u menestrun", il lardo e il fatto che come tutte le donne anziane di quel periodo facesse la pipì in piedi nell'aia e l'immancabile corona del rosario. Morì a 80 anni, nel '56.