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Renato Pareti

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Montebruno

VICOSOPRANO > VAL TREBBIA > VAL TREBBIA 2
Montebruno, importantissimo centro posto sulla riva sinistra del fiume Trebbia, in passato era centro di mercato molto attivo; nucleo di antichissimo insediamento, le cui origini si fanno risalire a tempi remoti, è il più ricco di storia tra i borghi dell'Alta Val Trebbia. Fu munito di castello fin dall' XI secolo e nel 1164 Federico Barbarossa assegnò a Obizzo Malaspina il godimento del feudo di "Castrum Montisbruni"; fino al 1547 fu feudo dei Fieschi e poi dei Doria che nel 1668 ottennero il diritto di zecca e ne conservarono il possesso fino alla fine del XVIII secolo quando passò sotto il dominio di Genova.
Ai Doria si deve la costruzione del ponte a tre arcate che collega il centro con il Santuario di Nostra Signora di Montebruno, posto sulla riva del destra del fiume; la chiesa, con annesso Convento degli Agostiniani, fu eretta nel 1486 in seguito all'apparizione della Madonna ad un pastorello muto che riacquistò la parola.
La decorazione della facciata con lesene e timpano è del 1897 mentre l'interno, a tre navate, ricco di marmi e di stucchi, conserva la Madonna lignea del miracolo, un tabernacolo di marmo scolpito del 1500 e, tra le offerte votive, pezzi di gomene delle galere di Andrea Doria.

Le frazioni del comune sono: Pianazzo, Connio di Mezzo, One, Croso, Lunga, Sottoripa, Seppioni, Tartogni, Ca' de Pipetta, Ravinello, Cassinetta, Ca' Rossa, Pian della ca', Cason da Basso, Caprili, Zeppado, Segli, Viazzale, Pian de Gianè, Scabbie, Libbie, Rocca, Pian della Felina.
Il più antico Santuario della Val Trebbia:
NOSTRA SIGNORA DI MONTEBRUNO

La prima notizia storica del Santuario è riferibile al 1486, anno in cui un decreto pontificio auotorizzava l'edificazione del Santuario.

Esso fu iniziato su iniziativa del frate agostiniano Battista Poggi e nel corso dei secoli fu ampliato ed abbellito essendo diventato meta di pellegrinaggi oltre che sede del Convento dei frati agostiniani.
Il Convento stesso costituisce una delle parti più interessanti del Santuario.

Il Santuario fu eretto a ricordo della miracolosa apparizione della Vergine avvenuta nel 1478 ad un pastorello muto; questi, riacquistata la parola, annunciò il meraviglioso prodigio richiamando sul luogo la popolazione che trovò sul tronco di un faggio una statua di legno della Vergine che la tradizione vuole sia oggi collocata sull'Altare Maggiore.

Il convento agostiniano, nei suoi ampi spazi, ospita il più bel museo di vita contadina della Liguria, articolato in diverse sezioni: artigianato del passato, cicli lavorativi di campagna, stalla tipica della zona, cucina arredata in stile contadino, antichi mezzi di trasporto, vecchio mulino.

L'ubicazione di Montebruno all'incrocio di due itinerari storici di attraversamento, la presenza del Santuario meta dei pellegrini provenienti dai centri più lontani, hanno condizionato lo sviluppo del borgo che si differenzia dagli altri sia per la diversa struttura urbana, sia per l'importanza delle attività economiche rivolte verso interessi commerciali più che agricoli.

L'importanza delle infrastrutture territoriali costituite dagli assi viari che qui si incontrano, ha favorito uno sviluppo insediativo di carattere nastriforme lungo i due percorsi principali e lungo quello secondario di collegamento; il taglio netto della statale, posta a valle rispetto al vecchio tracciato, altera completamente l'originale equilibrio dell'impianto urbano, provocandone una evidente frattura.
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