Propata
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Propata fu fondata intorno al X secolo dagli scampati alle incursioni saraceni che giudicarono la località in posizione sicura, adatta all'attività agricola e pastorale per la presenza di boschi, pascoli e acque, e inserita in un più vasto sistema di percorsi che attraverso la Valle Trebbia la metteva in collegamento sia col mare che con la pianura padana.
Propata seguì le sorti di Torriglia e della Repubblica di Genova; possesso dei Malaspina e feudo dei Fieschi (XIII secolo), dopo il predominio del Ducato di Milano (XIV secolo) divenne feudo dei Doria.
Il borgo, anch'esso di pendio, presenta notevoli analogie sia strutturali che distributive con gli insediamenti urbani dell'alta valle, anche se i commerci e gli scambi, per la migliore accessibilità, si sono rivolti, nel passato, più verso Torriglia e la Liguria che non verso la Valle Trebbia.
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo, costruita in epoca barocca, conserva all'interno una statua lignea del Maragliano, un coro della fine del 1600 e un altare pure barocco. Uno dei fiori all'occhiello del paese è la stalla sociale conosciutissima dai consumatori genovesi; seguendo la strada che porta alla Casa del Romano e proseguendo verso il Monte Antola in una splendida escursione, lungo il tragitto potrete trovare mucche, buoi e vitelli di questa stalla pascolare tranquillamente sulle pendici del monte.
Le frazioni del comune sono Caffarena, Bavastrelli, Caprile e Albora.
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