Maledetto Il Giorno Che Ti Ho Incontrato
REGIA DI CARLO VERDONE
Nel luglio del '91, terminata una vacanza al Sud, venendo verso casa, decisi di passare alla S.I.A.E di Roma per chiedere alcune informazioni. V'incontrai Lanfranco Gambini, un promoter, che subito mi bloccò per parlarmi di un lavoro. Mentre mi stava esponendo le sue intenzioni, io camminavo in direzione dell'ufficio che volevo contattare. Ad un certo punto sentimmo dei passi dietro di noi; Lanfranco si girò e gli sentii dire: -Ciao Carlo, che ci fai anche tu qui ...?- Mi girai e mi ritrovai di fronte il grandissimo Carlo Verdone, il quale cominciò da subito a squadrarmi dalla testa ai piedi. Ero, invero, vestito poco da S.I.A.E.: pantaloni corti, maglia larga a penzoloni, barba trascurata e via dicendo; insomma l'abbigliamento di uno che deve affrontare un lungo viaggio. La sua insistenza nello scrutarmi ... mi parve un po' strana, al punto che mi domandai se per caso non fosse gay, ma un secondo dopo averlo pensato, Carlo mi chiese: -che, hai mai fatto cinema?- -Magari!- gli risposi io. -Tu c'hai na faccia da cinema da urlo! Dovevo proprio venì in S.I.A.E pé incontrarte... che ce vieni oggi a Cinecittà che te parlo der progetto?- Per una frazione di secondo pensai di essere su "Scherzi a parte", poi vidi la testa di Lanfranco Gambini che, nel frattempo, si era portato dietro a Carlo, farmi dei gesti come a dire:-Digli di sì, cosa aspetti?- E io:- Veramente c'è mia moglie e mia figlia che mi aspettano fuori nel parcheggio ... oggi vorremmo passare per Assisi...- Lanfranco era costernato! Carlo insistette:- Sò venti ggiorni che cerco un attore pe sto ruolo, se tra un'ora ce troviamo a Cinecittà, ce sbrighiamo subito! ... Che, c'hai paura desse ripreso? --Veramente no, è un po' il mio lavoro, sono un cantautore e spesso lavoro in pubblico ...-
-E allora!! Ce vediamo alle tre a Cinecittà. Ciao Lanfrà, ce l'accompagni tu?- -Nun tu preoccupà, è n'amico mio, ce penso io... ciao Carlo...- -Ccciao regà, addopo.- Girò dentro ad un corridoio e sparì. Io ero praticamente pietrificato: non sapevo se crederci o no, ma Lanfranco mi lesse nel pensiero e mi spiegò che Verdone sceglieva i personaggi per i suoi films dove gli capitava, a costo di fermarli per strada. Così nel pomeriggio feci il mio ingresso, per la prima volta, nella leggendaria Cinecittà, lessi il mio primo copione e a ottobre registrai la parte di Loris nel film "Maledetto il giorno che t'ho incontrato". Essendo pure io un ipocondriaco, passai qualche minuto divertentissimo con Carlo a confrontare i miei disturbi con i suoi, le mie paure con le sue. Ci scambiammo persino ricette mediche... Mi sembrò di averlo conosciuto da sempre. Egli fu dolcissimo con me e con tutta la troupe. Ci mettemmo pochissimo tempo e, in più, conobbi Stefania Casini, che da ragazzo sognavo di notte. Adesso era lì sul set con me e, addirittura faceva la parte della mia compagna. Quando si dice che nella vita non si può mai sapere o non è mai troppo tardi, è proprio vero! Un giorno qualsiasi, di quelli a disposizione, può diventare improvvisamente una favola da ricordare per sempre.